Nei primi mesi di vita del bambimo, i genitori sono totalmente proiettati su di lui.
L’importanza della routine, la stanchezza fisica, le richieste vitali del nuovo arrivato fanno sì che la famiglia viva un momento di fusione che annulla temporaneamente tutti gli altri aspetti della vita pre-figli.
Si esce di meno, si socializza di meno, si dorme di meno, si ha meno tempo per se stessi ma soprattutto si ha meno tempo per la coppia.
Attimi come questi possono creare squilibri transitori nella relazione coniugale. Il partner viene messo da parte, per la “sopravvivenza” del momento.
Per non parlare, poi della gestione dei rapporti con i parenti. Le nuove famiglie vengono invase dalle vecchie famiglie. E non c’è nulla di male fino a quando, i coraggiosi neo genitori, sono in grado di stabilire e mantenere dei confini vitali.
Un figlio porta con sé nuove forme di amore e di felicità, ma anche una serie di nuove richieste che rischiano di soverchiarci, incidendo sul benessere psicofisico individuale.
Ci sono passati i nostri genitori, i nostri amici, i nostri fratelli, i nostri nonni. Ogni nucleo familiare ha trovato il suo modo di amarsi per non lasciarsi.